venerdì 26 marzo 2010

Ecco la primavera

Da tanto tempo non scrivo in questo blog.
Elisabetta ha quasi un anno e mezzo, ormai, e sta cambiando moltissimo ogni giorno. Sta diventando una bambina, con i suoi gusti, i suoi modi e le sue emozioni, sempre più cosciente di sé e delle relazioni con gli altri. E' emozionante e speciale vederla crescere. Con una punta di nostalgia, per quei momenti che sono già passati, così brevi che mentre li vivevamo... e già sono andati.
La nostra seconda figlia (il suo nome sarà ufficiale solo quando la vedremo) nascerà tra meno di un mese, e tutto cambierà di nuovo.
Nel frattempo, da un paio di giorni, c'è caldo e uno splendido sole.
E' stato un inverno lungo e molto freddo, è stato bello vedere spesso la neve. Ma ora è un altro tempo, la primavera è iniziata.

mercoledì 10 dicembre 2008

Sono padre, ed è meraviglioso

Avere un figlio é qualcosa di diverso. Difficile da spiegare. Tutti mi chiedono "come va?", si congratulano e vogliono sapere.
Io vorrei certo condividere con tutti quelli a cui voglio bene, amici e conoscenti, questo periodo e la sua gioia. Ma mi trovo invece a raccontare delle notti che passo sveglio, di quando Elisabetta piange, di come è stato (cruento) il parto; quasi volessi solo lamentarmi.
Non che quello che racconto non sia vero: questo periodo è stato ed è tuttora molto impegnativo (non solo a causa di Elisabetta): a volte è difficile e quasi esasperante alzarsi per la decima volta, alle 5 di mattina, per consolarla e riaddormentarla dopo che si è svegliata piangendo per il mal di pancia o chissà che altro. Ma il punto non è certo questo!!

Quello che vorrei raccontare veramente e trasmettere è quanto meraviglioso, incredibile, sorprendente, totalizzante sia la nascita di un figlio tuo. Qui lo scrivo e lo confermo, ma non lo so spiegare e trovo difficile raccontarlo.
Perché la parte migliore è proprio quella che non capisci, di quando tieni in braccio tua figlia e lei ti fa delle facce buffe (di recente ha cominciato a farci sorrisi), di quando si agita vedendo la sua giostrina rotante con gli animaletti, di quando torno a casa e trovo la mia famiglia.
Ecco, è qualcosa di speciale, che ti fa sentire felice, importante ed amato.

PS: lo so, sono mesi che non scrivo nel blog, ma non ci sono proprio riuscito; già è stato difficile rimanere al passo con il lavoro, e qualsiasi attività non vitale e necessaria è stata posticipata a data da destinarsi. Eccomi qui di nuovo, spero di recuperare parte del mio tempo nel futuro, anche se so già che parecchio è ormai destinato alla famiglia. Non si torna più indietro! ;-)

martedì 30 settembre 2008

La nostra estate in Olanda

Ebbene si anche questa estate è finita, e dopo un bel pò che non scrivo in questo mio blog personale, questo merita un post (approfitto anche del fatto che in questo momento non mi è possibile lavorare e sono confinato in camera da letto con il portatile).
Oggi è l'ultimo di settembre, e con ottobre si sa, l'autunno è ufficiale, e poco più in là si vede già l'inverno.

Che poi non ho mai capito perché l'estate vada da giugno a settembre, mentre secondo me sarebbe meglio da maggio ad agosto. Così anche l'inverno scivolerebbe indietro di un mese, e sarebbe certamente più appropriato; a metà dicembre, con tutte le decorazioni natalizie e magari la neve, mi dicono che siamo in autunno.
Bisogna riorganizzare al più presto le stagioni, che con il tempo sono scivolate al posto sbagliato, è chiaro.
Penso che tutto sommato in Italia la differenza si senta più che qui; di solito le temperature non cambiano molto, anche d'estate rimane fresco, quindi non è che l'autunno deprima più di tanto... a parte la pioggia, ma a quella siamo abituati. Quest'estate in Olanda ha fatto peraltro quasi sempre bel tempo (niente a che vedere con l'estate scorsa, la mia prima nei Paesi Bassi: ha piovuto ogni giorno per due mesi, ma dico due mesi; persino gli olandesi volevano spararsi), c'è stato molto sole e giusto un paio di settimane di pioggia in tutto, che tutto sommato per essere Amsterdam non ci si lamenta proprio.

Purtroppo, e un pò mi dispiace, non ho più avuto occasione di scrivere qui, preso com'ero da mille cose da fare e novità. Viaggi e vacanze poche, giusto una settimana in Spagna (assolutamente senza pc!!), ma novità veramente tante.

Per cominciare, tra meno di un mese sarò papà. E voglio dire, mica uno scherzo, scusate se è poco.
E poi, siccome non ce n'è mai abbastanza, ho appena cambiato lavoro: ho lasciato l'azienda olandese per cui lavoravo qui quattro giorni a settimana... ed il futuro ora è tutto da decidere e vivere. Non scrivo ancora nulla qui perché le cose non sono definite.

Non potendo scrivere di tutto, lascio semplicemente qualche immagine: qualche foto quest'estate l'ho fatta, qualcuna qui nella pianura olandese (che, nonostante sia abbastanza monotona, offre anche degli scorci magnifici, a saperli trovare), qualcuna a Venezia in occasione di un matrimonio, e qualcun altra a Padova, quando ci siamo stati (giusto due giorni, non me ne vogliano tutti quelli che non ho chiamato con l'occasione).

Infine.... no, il nome della bimba ancora non lo diciamo: anzi ci riserviamo di decidere alla nascita, voglio prima vederla. Che magari la chiamo Ugolina e poi quando la vedo invece mi sa da Rosalinda?? Eh no, me lo dirà direttamente lei come si chiama. :-)

mercoledì 9 luglio 2008

I bambini nella pancia non stanno mai fermi

I bambini nella pancia non stanno mai fermi! Lo abbiamo scoperto con gioia da un pò più di un mese a questa parte. Già da così piccoli si muovono, si agitano, si fanno sentire e rispondono agli stimoli che sentono (una voce o una pressione).


Magari questo video esagera un pò :-)
Non è proprio vero che non stanno mai fermi, in realtà spesso dormono, ma più spesso di quanto si pensi (o almeno io pensavo) sono impegnati in qualche tipo di attività; per quanto agitarsi un poco non sembri granché come attività, stupisce come un bambino non ancora nato, già in qualche modo esplori il mondo, faccia esperimenti e dimostri di capire in qualche modo quello che succede, reagendo agli stimoli che riceve. E' veramente una cosa che mi lascia stupito ed affascinato.
Peccato che decida spesso di non dormire proprio quando sarebbe conveniente: di notte la sua "casa" sta spesso ferma (la mamma tende a dormire sul letto di notte!), e quindi evidentemente le pare un buon momento per farsi sentire, ora che è tutto calmo.
Risultato: la mamma non dorme... va bene, portiamo pazienza, ne vale la pena!!
Dicono che sarà molto peggio quando sarà nata, stiamo a vedere e nel frattempo facciamo un pò di allenamento!

mercoledì 18 giugno 2008

Un altro amico nel mio specchietto

Un anno fa (sarà una cosa legata alla stagione, immagino) avevo scritto del ragno che allora viveva nello specchietto retrovisore della mia auto. La storia poi è finita una mattina che, uscendo presto (mannaggia, sembrava che conoscesse le mie abitudini!), l'ho trovato nel bel mezzo della sua quotidiana ragnatela. L'ho quindi gentilmente invitato a prendere sede nella vicina siepe. Problema risolto.
Un pò mi è dispiaciuto, mi teneva compagnia nel traffico (anche se non lo vedevo mai, sapevo che c'era).

Ma il mio specchietto (sempre quello destro) è evidentemente invitante per gli aracnidi: da circa un mese (e di nuovo mi chiedo: i moscerini vivono un giorno solo, ma quanto diamine vivono i ragni?) quasi ogni mattina mi trovo una ragnatela attaccata. Quasi sempre sta tra lo specchietto e il vetro della macchina.

Ed ecco viene il bello: questo è un ragno evoluto. Fanno ricerche e stanno migliorando.
Qualche volta (ora il parcheggio è a pettine, quindi le macchine stanno normalmente affiancate) mi trovo una ragnatela a ponte, tra il mio specchietto e quello della macchina vicina (poi però torna sempre a casa nel mio specchietto!).

A parte l'ammirazione per questo capolavoro della statica (i fili di queste ragnatele sono oltretutto eccezionalmente resistenti, e quindi anche difficili da togliere), mi chiedo come cavolo faccia a tirare i primi fili: passa per il terreno filandone un capo o li lancia? Incredibile.
La prossima volta che lo becco gli faccio una foto e la pubblico qui.

martedì 10 giugno 2008

Un italiano in Olanda dopo il 3 - 0

Nonostante abbia visto la più brutta partita della Nazionale da anni. Nonostante la disfatta sia stata proprio dovuta agli Oranje. Nonostante gli Arancioni non battessero gli Azzurri da 30 anni (e hanno deciso di farlo con me qui). Nonostante io lavori con 50 colleghi olandesi, e questa mattina (e ancora adesso) non si risparmiano certo quando a festeggiamenti. Nonostante questo, potrebbe anche andare peggio.
Gli Olandesi sono persone educate e con un grande senso del rispetto. Non esagerano. Sono ancora vivo.
Meglio così. Ci sono ancora (almeno) due partite da giocare. La speranza è l'ultima a morire.

PS: per tutti gli italiani in ascolto (ma anche per molti colleghi olandesi): chiedermi per chi ho tifato è una domanda stupida.

lunedì 26 maggio 2008

The bellissim story of cappucett red

Pubblico volentieri una simpatica versione in quasi inglese di Cappuccetto Rosso, di cui non conosco l'autore (se leggi questo blog fammi sapere che ti cito volentieri!), mandatami via mail da Libera ('na volta che non mi manda spam... :-) ).
Buona lettura e buona settimana!

The bellissim story of cappucett red

One mattin her mamma dissed:
'Dear Cappuccett, take this cest to the nonn, but attention to the lup that is very ma very kattiv! And torn prest! Good luck! And in bocc at the lup!'.
Cappuccett didn't capit very well this ultim thing but went away, da sol, with the cest.
Cammining cammining, in the cuor of the forest, at a cert punt she incontered the lup, who dissed:
'Hi! Piccula piezz'e girl! 'Ndove do you go?'.
'To the nonn with this little cest, which is little but it is full of a sacc of chocolate and biscots and panettons and more and mirtills', she dissed.
'Ah, mannagg 'a Maruschella’ (maybe an expression com: what a cul that had) dissed the lup, with a fium of saliv out of the bocc.
And so the lup dissed:
'Beh, now I dev andar because the telephonin is squilling, sorry.'
And the lup went away, but not very away, but to the nonn's House. Cappuccett Red, who was very ma very lent, lent un casin, continued for her sentier in the forest. The lup arrived at the house, suoned the campanel, entered, and after saluting the nonn, magned her in a boccon. Then, after sputing the dentier, he indossed the ridicol night berret and fikked himself in the let.
When Cappuccett Red came to the fint nonn's house, suoned and entered. But when the little and stupid girl saw the nonn (non was the nonn, but the lup, ricord?) dissed:
'But nonn, why do you stay in let?'.
And the nonn-lup:
'Oh, I've stort my cavigl doing aerobics!'.
'Oh, poor nonn!', said Cappuccett (she was more than stupid, I think, wasn't she?).
Then she dissed:
'But...what big okks you have! Do you bisogn some collir?'.
'Oh, no! It's for ved you better, my dear (stupid) little girl', dissed the nonn-lup.
Then cappuccett, who was more dur than a block of marm:
'But what big oreks you have! Do you have the Orekkions?'.
And the nonn-lup:
'Oh, no! It is to ascolt you better'.
And Cappuccett (that I think was now really rincoglionited) said:
'But what big dents you have!'.
And the lup, at this point dissed:
'It is to magn you better!'.
And magned really tutt quant the poor little girl.
But (ta dah!) out of the house a simpatic, curious and innocent cacciator of frod sented all and dissed:
'Accident! A lup! Its pellicc vals a sac of solds'.
And so, spinted only for the compassion for the little girl, butted a terr many kils of volps, fringuells and conigls that he had ammazzed till that moment, imbracced the fucil, entered in the stanz and killed the lup. Then squarced his panz (being attent not to rovin the pellicc) and tired fora the nonn (still viv) and Cappuccett (still rincoglionited). And so, at the end, the cacciator of frod vended the pellicc and guadagned honestly a sacc of solds. The nonn magned tutt the leccornies that were in the cest.
And so, everybody lived felix and content (fors not the lup!).