I amsterdam
I amsterdam.
Eccomi di nuovo qui! Ah, che giorni complicati. Sto lavorando un sacco, cercando di seguire ogni cosa e cercando di tenere tutte le "palle in aria", come dicono gli inglesi (“to keep all the balls in the air”, con riferimento ai giocolieri e non altro, come i più maliziosi avranno pensato). Cercando casa (tante visite, ma ancora nessuna novità concreta), studiando Olandese (faccio un corso due sere a settimana + studio, in teoria), ospitando amici, viaggiando tra Olanda e Italia per i preparativi per il matrimonio e altre varie ed eventuali (tipo convivenza di inizio corso - lo scorso weekend).
Il problema è che abbiamo troppi strumenti, troppe informazioni, troppe cose da fare. Una vita troppo complicata, per raggiungere cosa?
Parlavo con alcuni compagni di corso (di olandese, quasi tutti studenti erasmus stranieri) del perché sia così difficile imparare una nuova lingua: è per via del fatto che abbiamo una mente troppo complicata. Siamo abituati a pensare e comunicare in modo troppo complesso, con frasi articolate e - si prova - con proprietà di linguaggio. Mentre un bambino si accontenta di dire "mamma", "fame", "cacca" e tutti gli fanno i complimenti e si ritiene soddisfatto. E a quel punto ha lo stimolo per imparare anche "palla", "gatto" e "fuori". E così via, impara la lingua e nemmeno se ne accorge, senza sforzo.
Per noi è diverso, quando cerco di parlare olandese vorrei dire: "perchè penso che questa vanità dell'esistenza presente sia in qualche modo legata ad una finalità metafisica"... non ci riesco, sono frustrato, e lascio perdere.